Puglia, al via la mappatura degli ulivi in contrasto alla Xylella

La ricerca delle piante infette, supportata dal Servizio Fitosanitario della Regione, vedrà l’impiego di sorvoli aerei con drone e spettroradiometro da campo. Il Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche, volerà con i propri sensori e, in particolare, con un iperspettrale visibile-vicino infrarosso. L’unione di più competenze e sistemi è fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi prefissati nel minor tempo possibile

La sentenza non lascia spazio a interpretazioni: bloccati gli espianti degli ulivi pugliesi affetti da Xylella

I provvedimenti con cui la Regione aveva disposto l’estirpazione degli alberi malati sono stati sospesi. Con ogni probabilità, si ripeterà quanto accaduto in passato, quando per non abbattere 47 ulivi malati, ne sono morti 3.100. Il presidente della Cia Puglia Gennaro Sicolo chiede a gran voce alla magistratura di ascoltare e rispettare le richieste di scienziati e ricercatori, che in questi anni hanno condotto infinite ricerche per studiare le evoluzioni del batterio. Il patrimonio olivicolo pugliese va tutelato, e per farlo occorre dare spazio a coloro che lavorano costantemente sul campo

Xylella, prosegue la ricerca con il progetto Biovexo

Biocontrol of Xylella and its vector in Olive Trees for Integrated Pest Management è l’iniziativa sostenuta dal programma di ricerca Horizon 2020, con l’importante e ambizioso obiettivo di fornire delle soluzioni mirate al batterio. L’International Olive Council, Coi, ha partecipato all’evento per raccogliere informazioni in merito agli sviluppi e ai progressi scientifici finora raggiunti, così da poter adottare nuove strategie alla luce dei bisogni degli olivicoltori

I trattamenti con Nuovolivo per contrastare la Xylella sono stati inefficaci

Dopo cinque anni di analisi e studio, l’applicazione del detergente non ha avuto buoni esiti. I dati pubblicati dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia hanno smentito quanto affermato dalla rivista Crop protection, dove si sosteneva che l’impiego del prodotto avrebbe la capacità di abbattere circa il 99% della carica di Xylella. Non è così. Il report ufficiale non conferma nessuna riduzione dell’attività batterica e neppure i benefici riscontrati sono associabili al suo utilizzo

Cosa c’è di nuovo sul fronte Xylella? I sensori multispettrali

Passano gli anni e il grave fenomeno patogeno resta un problema ancora sottovalutato, nonostante gli enormi danni a milioni di olivi. Mediante il remote sensing, ovvero l’impiego di sensori da remoto per il monitoraggio spazio-temporale degli effetti del batterio, ora si possono evitare eradicazioni indiscriminate salvaguardando paesaggio ed economia. Con il calcolo di alcuni indicatori matematici (gli “indici vegetazionali”) sono state poste delle soglie di discriminazione tra olivo potenzialmente sano e olivo potenzialmente malato. Ne abbiamo parlato con l’ingegnere ambientale Sara Dell’Anna

Una task force cinofila per fronteggiare l’avanzata della Xylella

Un segno di speranza nell’operato degli Xdd, acronimo di Xylella Detection Dogs. Come già avviene in porti e aeroporti contro trafficanti di droga e armi, adesso si sperimenta il ricorso anche per difendere l’ambiente, l’economia e l’occupazione nel comparto olivicolo. Esordisce in Puglia la prima unità cinofila con cani specializzati nell’individuazione precoce del batterio attraverso l’olfatto. Secondo l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr si tratta della prima iniziativa pilota per sviluppare nuove azioni per prevenire la diffusione di malattie e insetti alieni

Sostenere gli investimenti e semplificare le procedure: così la Puglia olivicola può ripartire

A marzo 2020 sono stati stanziati 300 milioni di euro per il l Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, ma le tempistiche di attuazione procedono a rilento. Cia – Agricoltori italiani chiede di velocizzare le pratiche e sottolinea anche l’importanza di investire, il prima possibile, in ricerca e sperimentazione

L’emergenza Xylella porta alla modifica del disciplinare di produzione dell’olio Dop Terra d’Otranto

Si tratta di una modifica temporanea, motivata dalla diffusione del devastante batterio che ha fortemente colpito la produzione olivicola-olearia della Puglia e del Salento in particolare. Le cultivar Leccino ed FS-17 possono far parte delle varietà da cui si può ricavare olio certificato con attestazione di origine