La Regione crede fortemente nel turismo enogastronomico. Anche quest’anno le attività di promozione del territorio organizzate dalla Federazione saranno sostenute con un importante finanziamento dal valore di ventiseimila euro. Percorsi e attività sono stati pensati con una visione condivisa di sviluppo locale per far emergere uno dei settori toscani più rappresentativi, che porta con sé l’anima di luoghi e tradizioni culinarie
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La nuova vita degli oliveti abbandonati in Toscana
A Lamporecchio il racconto dei protagonisti della Società Cooperativa Agricola Montalbano Olio e Vino alla presenza della vicepresidente e assessora Stefania Saccardi in merito al Piano strategico sul recupero del patrimonio olivicolo Toscano: azione di contrasto ai cambiamenti climatici per lo stoccaggio di CO2 attraverso una gestione innovativa, cooperativa e sostenibile del territorio
La Toscana punta sul turismo enogastronomico come scelta etica e di identità territoriale
Rispetto al passato, oggi a far da traino è un’enogastronomia più complessa ed evoluta, fatta di esperienze: legata al paesaggio e legata a doppio filo al territorio e alla sue vocazioni culturali. E ora “Vetrina Toscana”, tenuta a battesimo nel 2000, si rinnova. Non ha alcun senso il turismo “mordi e fuggi”, ci si propone di andare oltre. Si parte con la sottoscrizione di un manifesto dei valori, spiega l’assessore regionale al turismo e all’economia Leonardo Marras
Le tradizioni olivicole toscane da salvaguardare
Nella regione, tra le più virtuose del Paese, sono presenti circa 20 milioni di piante di olivo in produzione di cui un terzo trascurate e il cui prodotto in larga parte non viene raccolto. Le aziende agricole che coltivano olivi sono oltre 50 mila con 100 mila ettari localizzati soprattutto in collina e bassa montagna. La produzione olearia rappresenta il 5,5% della produzione nazionale