Il libro della settimana: Il guardiano del frutteto, di Cormac McCarth

E’ un romanzo, anzi il romanzo d’esordio di Cormac McCarth, pubblicato nel luglio 1965. Ambientato in una piccola e remota comunità del Tennessee rurale negli anni fra le due guerre mondiali, l’autore racconta la storia del contrabbandiere di whisky Marion Sylder e del suo giovane amico John Wesley Rattner; e poi del vecchio Ather, che con la sua stoica indipendenza e la sua comunione con la natura rappresenta il simbolo di un’epoca ormai conclusa.

Tutti e tre i personaggi del romanzo sono protagonisti di un dramma che sembra nascere dalla terra stessa, sono gli eroi di un’intensa celebrazione di valori andati perduti col tempo e con l’industrializzazione.
I tre uomini, collegati fra loro da un cadavere ignoto e minaccioso, vanno incontro al loro destino mentre McCarthy esplora sottili questioni di amicizia e di lealtà, maturazione e disincanto. La legge si richiuderà su Sylder, così come il mondo civilizzato si richiuderà sul vecchio Ather. E John Wesley diventerà adulto cercando soprattutto di capire.

Le vicende dei personaggi, narrate in un succedersi di brevi scene di immediato impatto visivo e grande forza drammatica, hanno come sfondo un paesaggio arcaico, descritto con una prosa dalle cadenze bibliche che rimanda alla tradizione faulkneriana. I personaggi di McCarthy convivono con una natura che non ha nulla di idilliaco, capricciosa e ostile proprio come i suoi abitanti, simboleggiata dalle leggende dei puma che vivevano sulle montagne quando Ather era giovane. Una natura poetica e violenta come il destino degli uomini.

Il guardiano del frutteto, di Cormac McCarth, è stato pubblicato in Italia da Einaudi nei Supercoralli, ma è disponibile anche nella collana dei tascabili. La traduzione dall’inglese è di Silvia Pareschi.

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