Olio Igp Calabria, il disciplinare

E’ stato un appuntamento tanto atteso la pubblica audizione per i passaggi necessari a ottenere l’obiettivo. Tutti sono convinti dell’importanza di avere un Igp che rilanci l’olio calabrese. Solo che sono partite tante polemiche. L’oggetto d contendere è tutto incentrato sull’articolo 5, dove emerge che sono necessarie molte olive della cultivar Carolea per poter procedere a un olio che possa aspirare all’Igp Olio di Calabria, secondo una percentuale piuttosto elevata: il 70%. Purtroppo, la varietà Carolea non è presente in maniera uniforme in tutta la regione e in particolare è difficile avere una ercentuale così elevata. Resta da chiedersi come mai non è stata posta all’attenzione generale l’intenzione di imporre una presenza percentuale di Carolea così elevata. Si sarebbero potute evitare sterili polemiche per il bene della Calabria e di tutti i produttori, nessuno escluso.

Una sola considerazione. Il disciplinare di produzione Igp Olio di Calabria risulta purtroppo sconosciuto nei suoi otto articoli alla quasi totalità degli addetti ai lavori. Non risulta pubblicato da nessuna parte, nessuno ne ha preso di fatto visione, se non gli estensori del testo. Proprio per questo motivo, pur apprezzando l’impegno di chi si è adoperato per l’eleborazione del testo, va purtroppo evidenziata la scarsa attenzione a pubblicizzarlo. Perché tale lacuna?

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Scivolone olio Igp Calabria

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La foto di apertura è un omaggio alla memoria di Ando Gilardi, scomparso nel 2010. L’Istituto Italiano di Cultura ospitò nel 2012 una mostra dedicata al grande fotografo e storico della fotografia. La foto qui riprodotta, dal titolo “Raccoglitrici di olive in Calabria. Gioia Tauro (Reggio Calabria)”, 1955 circa, è tratta da Internet.

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