Anche grazie al contributo dei lettori di Olio Officina, che hanno partecipato aderendo alle richieste di informazioni, è stato pubblicato il primo studio al mondo su come il lockdown, dovuto al Covid-19, ha modificato la dieta.
Pur effettuato solo in Italia, lo studio fa da apripista ad altri studi in corso (tra cui uno focalizzato sugli adolescenti, una fascia di popolazione a rischio disturbi dietetici).
I risultati mostrano che gli italiani hanno aumentato il consumo di verdura, ma anche di alcol.
La maggior parte dei due mila soggetti ha riportato un aumento di peso e non ha riscontrato difficoltà di approvvigionamento.
In sintesi, sembra più che mai necessario investire su politiche sanitarie ed agricole che permettano di mantenere diete adeguate e introiti calorici corretti durante periodi di isolamento che, purtroppo, si ripresenteranno in futuro.
Quasi la metà, vale a dire, il 49,6% degli intervistati non ha modificato sostanzialmente la propria dieta, durante il blocco, ma il 46,1% di loro ha riferito di aver mangiato di più. In particolare, si segnala, come è d’altra parte prevedibile, un aumento del consumo di “cibi confortanti”, in particolare cioccolato, gelati e dessert (42,5%) e snack salati (23,5%). La colpa è stata attribuita ai più elevati stati d’ansia.
Lo studio è ad accesso libero, e ne sono autori Federico Scarmozzino e Francesco Visioli, Foods 2020 Covid-19 and the Subsequent Lockdown Modified Dietary Habits of Almost Half the Population in an Italian Sample.
I professori Scarmozzino e Visioli fanno parte del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, e Visioli, inoltre, lavora anche in Spagna, presso l’Imdea-Food di Madrid.
La foto di apertura è di Olio Officina