Il settore dell’olio d’oliva marocchino quest’anno risente delle conseguenze della siccità e dell’assenza di pioggia, soprattutto da settembre. Quindi, le nostre stime sono riviste al ribasso. Si prevedono invece 80 mila tonnellate di olio da olive, al posto della stima di settembre che si attestava su 120 mila tonnellate.
È un settore in crescita, dal 2004, il Marocco ha compiuto un notevole salto qualitativo, sempre impegnato a migliorare la qualità degli oli prodotti. Ciò è stato possibile grazie a processo di modernizzazione dei frantoi e, in particolare, a seguito dello sviluppo dei progetti integrati di produzione di oli da olive (da 200 ettari a progetti di 1000 ettari) e alla creazione di 40 cooperative olearie provviste di unità di produzione con una capacità di molitura di 100 tonnellate al giorno.
Inoltre, c’è da osservare che il Marocco ha aggiornato i suoi standard di qualità degli oli da olive, secondo gli standard del Consiglio oleicolo internazionale, a partire da gennaio 2015.
Mentre, a partire dal 2007, gli operatori professionali marocchini hanno dato maggiore importanza al miglioramento del profilo sensoriale dei loro oli. Un impegno, questo, che è stato riconosciuto a livello internazionale, ed è sufficiente vedere i prezzi ottenuti dagli oli marocchini a livello internazionale, per rendersi conto di questa evoluzione positiva.
Attualmente, ci sono in Marocco quattro gruppi di panel a livello nazionale, riconosciuti dal Consiglio oleicolo internazionale; e inoltre, l’Agro-Pole Olivier, si avvale a sua volta di una giuria internazionale di assaggiatori professionisti presieduta dall’italiana Franca Camurati.