Ho deciso che il miglior modo per gustare questo blend di Ateng e Djember era prepararlo alla turca (cioè in forma di decotto con tanto di deposito nella tazza). La qualcosa scandalizzerà i cultori dell’espresso all’italiana, inteso come unico stile di preparazione del caffè.
In realtà si possono meglio apprezzare le perduranti note muschiate, erbacee e di funghi di questo caffè a tostatura media e macinato al momento, proprio grazie alla breve bollitura nell’apposito recipiente che non volatilizza le molecole aromatiche. Questione di gusti!
Questi caffè arabica provengono dalle Gayo Highland di Aceh (Sumatra) e sono coltivati ad un’altezza di 1200 metri. Le prime coltivazioni a Sumatra furono introdotte nel 1888 nell’area del Lake Toba nelle regioni del Nord.
La varietà Sigarar Utang o Ateng è tuttavia recentissima e frutto di una mutazione spontanea di altre varietà. Prende il nome da un celebre attore nano di quel paese, in quanto la pianta è di altezza ridotta ma molto produttiva, tanto da essere definita una “super-varietà”. Rispetto ad altri caffè di Sumatra è più delicato.
Il Djember (o S795) fu introdotto nel 1955 e deriva da una particolare selezione della India Coffee Research Station, che condivide con il primo molti attributi comuni. Il tutto è dotato di un certo corpo e di un’acidità contenuta. Secondo me si presta bene anche al percolato all’america