Nota stampa Cia. Nuovo record per le esportazioni agroalimentari Made in Italy, anche se permane il disavanzo commerciale. Lo scorso anno, tra prodotti dell’agricoltura, cibi e bevande, l’Italia ha esportato oltre 38,3 miliardi di euro facendo registrare una crescita da un anno del 4 per cento.
L’analisi, degli ultimi dati del Commercio offerti dall’Ufficio studi della Cia-Agricoltori Italiani, sottolinea come circa i due terzi delle vendite estere (25,1 miliardi di euro), siano state realizzate all’interno del mercato comunitario. Anche nel 2016 – evidenzia la Cia- la Germania, con 6,7 miliardi di euro ed una crescita media del 4%, si è confermata primo sbocco commerciale, seguita dalla Francia (4,2 miliardi di euro) che, in media, ha aumentato le sue importazioni dal Bel Paese del 5,5 per cento.
Le esportazioni oltre manica, nonostante i timori e gli allarmismi per la “Brexit” -puntualizza la Cia- sono valse oltre 3,2 miliardi di euro (+0,4% in media) collocando, anche nel 2016, il Regno Unito sul terzo gradino del podio tra i mercati di sbocco del Made in Italy. Sulle tavole dei consumatori Usa, è giunto un decimo delle spedizioni italiane per un valore complessivo che ha superato i 3,8 miliardi di euro e che, per le produzioni alimentari, è aumentato nell’ultimo anno del 6 per cento. Praticamente azzerato, invece, il mercato Russo dove sono stati venduti prodotti e cibi italiani per poco più di 420 milioni di euro.
Sul fronte degli arrivi, nel 2016 l’Italia –prosegue l’analisi della Cia- ha importato circa 42,9 miliardi di euro tra prodotti dell’agricoltura e alimentari di cui, oltre 30, provenienti dai Paesi dell’Unione Europea e più di 4 miliardi dai territori del Sud Est asiatico e del Mercosur (mercato dell’America latina) . Pechino ha invece esportato verso l’Italia 637 milioni di euro con le vendite alimentari aumentate del 5,5 per cento.
Questo scenario si è tradotto -conclude la Cia-Agricoltori Italiani- in un deficit commerciale superiore ai 4,5 miliardi di euro.